Il ministro dell’Interno Angelino Alfano in audizione al Comitato parlamentare Schengen propone di istituire presso tutte le prefetture d’Italia le commissioni territoriali per lo studio delle domande di asilo, l’aumento dei centri di accoglienza e la creazione di un’unica struttura nazionale per l’identificazione e fotosegnalazione

«L’Italia sta già attuando un profondo ripensamento del sistema accoglienza e di protezione dei richiedenti asilo, le cui domande, nel solo 2013, sono risultate essere oltre 27 mila mentre, nel corso di quest’anno, risultano essere già 13 mila con un incremento del 140% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente». Lo ha detto oggi il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso di un’audizione presso il Comitato parlamentare Schengen nella quale ha tratteggiato anche alcune novità che il Governo italiano intende adottare.

Sottolineando come il sistema Sprar abbia funzionato, grazie ai suoi centri di assistenza territoriale gestiti anche con l’aiuto degli Enti locali, Alfano ha proposto di insediare presso tutte le prefetture d’Italia le commissioni territoriali per lo studio delle domande di asilo e protezione umanitaria, facendo così innalzare il numero di queste a oltre cento.

«Ci potremmo avvalere – ha spiegato il ministro – del personale delle prefetture venendo incontro a una delle difficoltà incontrate in questi anni, cioè la lentezza delle istruttorie per l’accoglimento o il respingimento delle istanze». Alfano ha annunciato anche di aver dato incarico alle prefetture di monitorare e reperire nuove strutture per i centri di accoglienza a livello territoriale per arrivare al più presto a una capienza totale di 19 mila posti e di pensare, invece, a una unica struttura, «una sorta di hub, per l’identificazione, la fotosegnalazione e gli altri accertamenti per i migranti una volta giunti in Italia».

Il ministro ha ricordato da in sei mesi sono arrivati sulle coste italiane oltre 20.000 migranti. «Grazie a Mare Nostrum sono state salvate in mare migliaia di persone – ha ricordato Alfano. Si tratta di un’operazione difficile e interdisciplinare, che riguarda una zona molto vasta e che costa oltre 9 milioni al mese: è auspicabile uno sforzo dell’Europa per incrementare anche questo tipo di attività di sorveglianza marittima».

All’Italia deve essere riconosciuto il suo ruolo nevralgico nei temi dell’immigrazione, ha sottolineato ancora il titolare del Viminale, e per questo, «chiederò in Europa che l’agenzia Frontex abbia una sua sede in Italia. Mi auguro che questa proposta sia condivisa da tutti i Paesi».

Bisogna, infine ha concluso il ministro,  consentire ai migranti che sbarcano in Italia di poter raggiungere gli altri Paesi europei dove vogliono trasferirsi, modificando  il Regolamento di Dublino, che oggi obbliga i migranti a chiedere asilo nel Paese di approdo. «Questa norma ha un grande limite – ha sottolineato – perchè carica tutti gli oneri della migrazione sul Paese di primo ingresso, ma non di ultimo desiderio del migrante che spesso vuole andare da un’altra parte. Occorre quindi promuovere un’equa suddivisione degli oneri consentendo ai migranti di spostarsi in altri Paesi europei».